“Siamo noi che diamo colore al mondo”. Così recita il manifesto promosso dal Distretto LEO 108L in occasione della giornata mondiale del diabete 2020.

Il disegno, ideato e realizzato da Laura Procopio (socia del Leo Club Foligno), è risultato vincitore del contest indetto dal Distretto – aperto a tutti i Club del 108L – per la creazione di un’immagine capace di sensibilizzare le persone sul tema delicato del diabete.

Gocce di colore e macchie di inchiostro capaci di trasmettere il valore della prevenzione e la possibilità di costruire un mondo libero dagli ostacoli che il diabete impone.

“Il disegno che ho creato per la giornata mondiale del diabete nasce dal gesto che ogni giorno devono compiere i diabetici, dai più piccoli, ai più anziani – spiega Laura – credo fortemente che ammettere a noi stessi, di avere un problema, sia già un passo avanti per risolverlo e conviverci più serenamente – e aggiunge – ho ricercato un’idea di utilità, non solo medica, che da esterna, rifletta il mio pensiero: trovare un lato positivo e una goccia di colore anche in situazioni non facili”.

Voglia di creare orizzonti nuovi, quindi, con l’obiettivo di migliorare sempre di più la qualità della vita delle persone affette da questa patologia. “Il diabete mellito sta dilagando nel mondo, una crescita inarrestabile ovunque: nei paesi sviluppati, in quelli emergenti e in quelli ancora in via di sviluppo – afferma la Dott.ssa Sofia Marinangeli, socia del Leo Club Foligno – per darvi un’idea della portata di ciò di cui andremo a parlare faccio presente che circa 3 milioni in Italia e 415 milioni di persone nel mondo ne sono affette, valore sicuramente sottostimato poiché molti non sanno di averlo.

La caratteristica principale è l’iperglicemia, cioè l’aumento di zucchero (glucosio) nel sangue, risultante dalle alterazioni a carico dell’insulina. Questo ormone in chi soffre di diabete può mancare del tutto oppure essere presente ma non funzionare correttamente a causa della resistenza alla sua azione da parte degli organi bersaglio – e sottolinea – si possono distinguere 3 grandi categorie: il Diabete di tipo 1, processo autoimmune che porta alla distruzione selettiva delle cellule del pancreas che producono insulina; il Diabete di tipo 2, deficit di secrezione insulinica che si instaura su una condizione preesistente di ridotta sensibilità all’insulina stessa; il Diabete Gestazionale qualsiasi forma di diabete secondaria allo stato di gravidanza – e aggiunge –  dopo aver misurato a livello del sangue venoso la quantità di glucosio presente, si pone diagnosi di diabete solo se si verifica almeno una tra: glicemia a digiuno ≥ a 126 mg/dl, glicemia dopo 120 minuti dall’OGTT (test orale da carico di glucosio) ≥ a 200 mg/dl, presenza di sintomi riferibili alla patologia e glicemia ≥ a 200 mg/dl in qualsiasi momento del giorno.”

Sulle conseguenze dell’iperglicemia la Dott.ssa Marinangeli sottolinea che “con il passare del tempo provoca diverse complicanze di natura vascolare: Macroangiopatia (alterazione dei grandi vasi arteriosi) la quale causa aterosclerosi con aumento del rischio di infarto, ictus, vasculopatia periferica e Microangiopatia (alterazione dei piccoli vasi arteriosi) che si manifesta soprattutto a livello della retina, dei reni, dei nervi – e chiosa –  è stata individuata l’esistenza di uno stato intermedio tra la normalità e il diabete mellito di tipo 2 al quale si è assegnato il nome di prediabete. Ne esistono 2 sottotipi: l’alterata glicemia a digiuno (Glicemia >100 e <126 mg/dl) e l’alterata tolleranza al glucosio (Glicemia >140 e <200 mg/dl dopo 2 ore dall’OGTT). Questa condizione spesso precede l’insorgenza del diabete vero e proprio ed è pertanto da considerarsi non malattia ma campanello d’allarme che deve spingere al cambiamento del proprio stile di vita in modo da prevenire il manifestarsi della patologia. Ricordo, infatti, che il diabete mellito di tipo 2 è la forma più diffusa (90% dei casi) ed esso è fortemente legato all’obesità, a sua volta riferibile a iperalimentazione e a scarsa attività fisica.

Introdurre nella propria routine una camminata veloce, almeno 3 volte a settimana, associata ad una corretta alimentazione permette di tenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue. In sintesi per evitare l’insorgenza di tale patologia la parola chiave è PREVENZIONE”.

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