Un incontro nel segno della solidarietà, svoltosi il pomeriggio e la sera dell’8 ottobre a Trevi in un mix di spettacolo, convivialità, amicizia, quello organizzato dal Lions Club di Foligno (sodalizio aderente al Lions Club internazionale, la più grande associazione di volontariato sociale finalizzata alla promozione umana del prossimo meno fortunato) in collaborazione con il Leo Club (i Lions più giovani) di Foligno e dei Lions Club della stessa Zona territoriale che hanno condiviso le finalità dell’iniziativa, volta a sensibilizzare sulle neoplasie infantili. Prezioso è stato, come diremo in seguito, il contributo offerto dal Comune di Trevi e dall’ Ente Palio dei Terzieri di Trevi con cui il Club ha creato l’evento alla luce del progetto Lions in Tour, le manifestazioni di amicizia verso le cittadine del nostro comprensorio: uno dei cardini programmatici dell’impegno istituzionale che la Presidente del Lion Club di Foligno dr.ssa Carla Ascani intende realizzare durante il suo mandato. Oltre alla Presidente, erano presenti molti Soci dello stesso Club folignate e altri provenienti da Lion Club limitrofi; il dr. Michele Martella Governatore del Distretto Lion (comprendente Lazio, Umbria, Sardegna); il Sindaco di Trevi; rappresentanti istituzionali del circondario.
Iniziato con un evento musicale di beneficenza al Teatro Clitunno, il meeting è proseguito in serata in un ristorante locale. Scopo immediato dell’evento, nel più ampio contesto delle finalità citate: un aiuto concreto all’Associazione Peter Pan di Roma che si occupa dei minori affetti da malattie onco-ematologiche in cura presso l’ospedale Bambin Gesù e che utilizza le donazioni provenienti dalla beneficenza al sostegno concreto delle famiglie che da tante zone d’Italia e dall’estero si recano in quel nosocomio per curare i loro bambini malati di cancro; il modello d’accoglienza si fonda sull’impegno di non lasciar mai sole le famiglie stesse, cercando di favorire condivisione, socializzazione e rapporto reciproco. Il Lion Club di Foligno nella fattispecie, ha donato all’Associazione predetta il ricavato della vendita dei biglietti d’ingresso alla citata manifestazione teatrale, realizzata grazie al supporto gratuito offerto da persone e istituzioni diverse, cui il Club esprime gratitudine: il Comune di Trevi col suo patrocinio ha garantito l’utilizzo del teatro; l’Ente Palio dei Terzieri ha collaborato in occasione dell’“Ottobre trevano”, le manifestazioni tradizionali che annualmente in questo periodo animano la cittadina; gli sponsor vari hanno coperto le spese di gestione; ma soprattutto, il personaggio più attrattivo, l’eclettico Max Maglione, cantante, comico la cui prestazione è stata il cardine dell’evento teatrale. Canzoni, musiche di successo, alcune evocative degli anni ’60, che l’artista, supportato dal suo team, ha eseguito, alternandole alle simpatiche gag proposte: esilarante nell’ironia su abitudini e vizi degli italiani, suscitando ilarità, mantenendosi sui binari dell’humour senza mai sconfinare nel volgare, talvolta coinvolgendo il pubblico in cori improvvisati.
La serata è proseguita con due momenti essenziali: l’ingresso nel Lion Club folignate di cinque new entry; una conferenza a carattere istituzionale, tenuta dal dr. Alberto Soci, Past Presidente dei Governatori Lion d’Italia. Una sintesi emblematica delle attività lionistiche: iniziative al servizio degli altri; aggiornamento culturale dei Soci; apertura del Club a chi, condividendo gli stessi valori etici del lionismo, intende impegnarsi nel sociale. L’elenco dei cinque nuovi Soci: la professoressa Ambra Giardini Cenci, apprezzata docente molta nota per le sue molteplici attività culturali; il geometra Alessandro Falasca di Trevi, presidente dell’Ente Palio Terzieri; il dr. Daniele Adanti, esperto di gestione di progetti di sviluppo; il dr. Alessandro Orfei, giornalista e imprenditore di Nocera umbra; il dr. Daniele Del Principe, commercialista, Socio fondatore del Leo Club folignate.
La conferenza di Alberto Soci ha offerto una panoramica della storia dei Lions, della loro fisiologica evoluzione nell’adeguarsi ai tempi e modulare le attività proseguendo nel solco di ideali fondanti mai smarriti. Concetti espressi dall’oratore: gli aspetti di un percorso in cui si intrecciano una storia umana e lo sviluppo graduale di un sodalizio -i Lions appunto- nato negli Stati Uniti d’America nel 1917, ad opera di un assicuratore dirigente d’azienda, Melvin Iones, uomo figlio del suo tempo, immerso nella cultura del “business”, che sente maturare in sé l’esigenza filantropica di condividere con altri meno fortunati il benessere ricevuto, creando una struttura associativa i cui aderenti non traessero da essa alcun vantaggio personale. “Ha cambiato i termini dell’associazionismo”. Un’aspirazione “a leggere la società, agli obiettivi da darsi”. Da questa aspirazione nasce il passaggio a scenari più ampi: uno sviluppo che per gemmazione genera due effetti. Da un lato, agire lì “dove c’erano le necessità”: ed ecco che i Lions danno voce alle categorie dei “non supportati”, i non abili, come per antonomasia erano ritenuti i non vedenti; i Lions da allora sono considerati “i cavalieri della luce” per il loro impegno a favore di queste persone. Dall’altro lato, la dimensione ecumenica che va assumendo il sodalizio nel tempo: proiettare il progetto in “una dimensione internazionale (unire i popoli del mondo) che trasversalmente riuscisse a coinvolgere chi ha voglia di aiutare il prossimo.
In qualche maniera i Lions hanno contribuito alla creazione dell’ONU”: nel 1945 Melvin Jones rappresentò il Lions Club International in veste di consulente durante i lavori per l’Organizzazione delle Nazioni Unite a San Francisco; evento commemorato ogni anno a New York con “una giornata per i Lions”. Essere “attivi e reattivi al momento del bisogno”, intervenendo lì dove le burocrazie statali “stentano ad arrivare”: tale esigenza spinge i Lions al passo successivo: la fondazione LCIF, creata nel 1968, struttura che finanzia progetti solidali di ampio respiro sostenute dal sodalizio nella sua totalità oppure da singoli Club che ad esso aderiscono. Negli anni ’70, altra metamorfosi: per rispondere con strumenti nuovi alle nuove esigenze, ecco intervenire nella sussidiarietà circolare (collaborazione tra cittadini, associazioni, imprese e Stato) anche i Lions, “capaci di farsi carico di qualcosa che si possa far meglio”, per entrare più facilmente dentro le ragioni del bisogno altrui, lì dove le colonne portanti della società non riescono a dialogare. I tempi attuali: “progettare il futuro di questa Associazione” è il compito “senza correr il rischio di rispondere ai problemi di oggi con strumenti di ieri. Trovare vie nuove per servire. Creando presupposti perché si possa affermare di essere Lions” E’ l’augurio che l’oratore ha rivolto anche ai nuovi entrati nel Club: identificandosi tutti, vecchi e nuovi soci nel senso di appartenenza. Alle parole di Alberto Soci hanno fatto eco quelle del Governatore Martella: “La nostra Associazione pronta a cambiare schema, non è più un’élite sociale ma dobbiamo avere degli obiettivi: esser leader nella solidarietà. La casa del Club di Foligno ha le porte aperte: conoscere altre persone che condividano gli stessi obiettivi”. Toccanti e significative le parole di Max Maglione, in una breve intervista privata: da 12 anni al servizio della solidarietà, ha contribuito con la sua arte a sostenere l’Associazione Peter Pan, a far realizzare le case di accoglienza per le famiglie dei minori ricoverati; frequenta i reparti del nosocomio romano; con i minori degenti intrattiene un rapporto ludico, condivide “momenti di vita. Combattere l’indifferenza significa entrare nel cuore delle persone”.
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