Resoconto dell’incontro organizzato dal Lions Club Foligno a Foligno il 14 marzo 2025
Il territorio umbro conserva tra i suoi luoghi di spiritualità più significativi l’eredità di Carlo Carretto (Alessandria 1910 – Spello 1988), membro dei Piccoli Fratelli di Gesù e figura di spicco del cattolicesimo del XX secolo. Questo è quanto emerso durante l’incontro organizzato dal Lions Club Foligno, tenutosi a Foligno il 14 marzo 2025.
Il percorso di un “credente che veniva da lontano”
Carlo Carretto viene spesso ricordato come “un credente che veniva da lontano”. Questa definizione non si riferisce al suo spostamento geografico dal Piemonte all’Umbria, ma al suo straordinario cammino spirituale che lo portò a cercare Dio nel deserto algerino, dove visse per oltre dieci anni. In quella solitudine radicale, secondo la sua stessa testimonianza, l’uomo può “spogliarsi del superfluo e incontrare veramente se stesso e Dio”.
Una spiritualità complessa e autentica
La particolarità di Carretto risiede nel suo rapporto con la Chiesa: pur mantenendo un atteggiamento critico verso l’istituzione ecclesiastica, espresse sempre un profondo amore per la Chiesa come comunità dei credenti. Il suo approccio, considerato non convenzionale e talvolta controverso per l’epoca, rappresentava una ricerca autentica di vivere il Vangelo in modo radicale. La semplicità della sua vita costituiva una critica implicita agli aspetti più mondani dell’istituzione ecclesiastica.
Il legame con il territorio
Nel 1965, Carretto si stabilì definitivamente a Spello, dove rimase fino alla sua morte nel 1988. In questa località, fondò una comunità dei Piccoli Fratelli di Gesù presso l’eremo di San Girolamo, trasformando questo luogo in un importante centro spirituale dove accolse numerose persone in cerca di guida e riflessione.
Carretto è stato un vero e proprio riferimento spirituale per tutto il territorio, tanto che la sua influenza si estende ben oltre Spello. È significativo che a Sassovivo, nei pressi di Foligno, sia ancora presente una comunità dei Piccoli Fratelli, organizzazione da lui creata, a testimonianza del profondo legame che unisce la sua figura a questa area dell’Umbria.
L’eremo di San Girolamo a Spello rappresentava per Carretto uno spazio dove continuare la vita contemplativa iniziata nel deserto, ma in un contesto che gli permetteva anche di condividere la sua esperienza spirituale con gli altri. In questo periodo scrisse molti dei suoi libri più noti e tenne incontri di preghiera e meditazione.
Un’eredità duratura
Il rapporto di Carretto con il territorio folignate e umbro è stato così significativo che, ancora oggi, l’eremo di San Girolamo a Spello e la comunità di Sassovivo rimangono luoghi di pellegrinaggio per coloro che sono ispirati dalla sua spiritualità e dai suoi scritti. La sua presenza ha lasciato un’impronta duratura nella comunità locale e nella vita spirituale della regione.
La figura di Carlo Carretto continua a rappresentare un punto di riferimento per molti, testimoniando come la ricerca spirituale autentica, pur nelle sue complessità e nei suoi aspetti critici, possa arricchire profondamente non solo il percorso individuale ma anche l’intera comunità che ne accoglie la testimonianza.




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